IL TIRAMISU: 70 ANNI DI PIACERE!
L’appuntamento è a Tolmezzo durante l’ultimo fine settimana di ottobre.
Quest’anno la ricetta del tiramisù compie 70 anni, come testimoniano documenti dell’epoca ancora conservati. Anni di presenza indiscussa a tavola partendo proprio dalla Carnia e da Tolmezzo per diffondersi in tutto il mondo.
L’occasione è ghiotta per la kermesse Il Filo dei Sapori, che anima le strade di Tolmezzo durante l’ultimo fine settimana di ottobre, per festeggiarne la nascita e il successo facendone conoscere la versione autentica creata da Norma Pielli proprio all’Hotel Roma di Tolmezzo.
La storia del tiramisù è la storia di una famiglia italiana che con creatività, intuizione e spirito imprenditoriale ha creato un capolavoro in cucina.
Seguiamone insieme i passaggi, che hanno come teatro dell’azione l’Albergo Roma. L’edificio, la cui facciata era stata progettata dall’architetto Raimondo D’Aronco, fu inaugurato nella celebre Piazza XX Settembre il 27 dicembre 1889.
L’Hotel Roma negli anni dal 1942 al 1969 era gestito proprio da Norma Pielli e dal marito Beppe Del Fabbro ed era un punto di ritrovo molto frequentato dalle persone del luogo e dai turisti.
Allora, infatti, non c’era l’autostrada e molto del traffico dal Nordeuropa passava per il passo di Monte Croce carnico e quindi per la capitale della Carnia.
Nel 1952, Norma Pielli nelle cucine del Roma ha un’idea: reinterpretare il Dolce Torino, preparato seguendo la ricetta dell’Artusi, sostituendo il burro con il mascarpone per renderlo più leggero. Prova anche a inzuppare i savoiardi nel caffè amaro e non nell’alchermes. Nasce il tiramisù.
Come risulta da un menù dell’Albergo Roma, datato 9 aprile 1952, il nome all’epoca era Trancia di mascarpone. Stesso dolce al cucchiaio, però!
Dal 1952 il tiramisù, pur senza il nome con cui è conosciuto, è proposto con successo e figura nel menù delle serate gastronomiche più importanti che si tengono al Roma. Una delle prime cose che venivano insegnate ai camerieri del Roma era quella di tracciare sul cacao, con uno stuzzicadenti, lo schema da seguire per le porzioni nella teglia del Tiramisù. Ogni porzione doveva essere a mattoncino, cioè una “trancia” e andava servita nel piattino e non in coppetta.
A quando risale allora la splendida intuizione del nome?
Fu la constatazione di un cliente di Trieste, colpito dal potere rinvigorente del dolce, che fece decidere per il nome attuale. Il potere del feedback, come diremmo oggi! Il termine “Tirami Su” fece la sua comparsa per la prima volta su un conto del 13 dicembre 1959.
Oggi il tiramisù è un prodotto che porta alta la bandiera dell’Italia nel mondo e il termine “tiramisù” è tra i termini più ricercati su Google.
Del resto, come evidenziato dall’Accademia della Crusca, il termine è presente in ben 23 lingue, diventando un vero e proprio “italianismo gastronomico” al pari della pizza, della pasta, del cappuccino e dell’espresso.
A proposito di espresso, la fortuna nel mondo del dolce è forse legata proprio alla presenza del caffè, essendo il tiramisù il solo vero dolce al cucchiaio a contenerlo. A suggerirlo, con delicatezza e amore verso chi lo ha creato, è uno dei figli di Norma Pielli, Mario del Fabbro. Ce ne ha raccontato la storia e i progetti a venire.
È stato un piacere discutere con chi ha memoria storica del passato fulgido del dolce e dell’altrettanto promettente futuro.
Per approfondire:
Pier Giuseppe Avanzato, “Il Tiramisù, Tolmezzo e la Carnia”, Andrea Moro Editore